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27 Aprile 2024

Le catacombe di Roma

di Arianna De Simone
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Le catacombe di Roma

Un nuovo itinerario romano, da noi consigliato e proposto per scoprire come vivevano le prima comunità di protocristiani nei primissimi secoli dopo la morte di Cristo, prima dell’avvento dell’imperatore Costantino
 
Le prime comunità di cristiani venivano considerati, dall’Impero romano, degli atei, poiché non credevano nel politeismo. Sembrerà strano, ma è così: il monoteismo veniva visto come una forma di scetticismo per tutto ciò che era terreno. Ma ciò si spiega con il fatto che, dopo una prima fase di evangelizzazione, il cristianesimo aveva esaurito la sua spinta morale e occorreva iniziare una seconda evangelizzazione. Addirittura, per un certo periodo, il dio dei cristiani era confinato totalmente nella sfera spirituale. E il comportamento materiale dei fedeli doveva improntarsi al piu totale altruismo comunitario, al fine di meritare di accedere al paradiso divino dell’aldilà. Una forma di socialismo ante litteram, che rifiutava ogni forma di mondanità terrena. Poi, in una seconda fase, la religione cristiana si compattò nettamente al proprio interno per poter resistere alle persecuzioni, incuriosendo fortemente sia il paganesimo dei romani, sia quello ebraico. Fu questa l’epoca ‘paolina’ della diffusione politico-istituzionale del cristianesimo, che dopo una lunga fase ‘catacombale’, cominciò a esser vista come una dottrina più confacente all’autorità imperiale di Roma, poiché dotata di un forte grado di coerenza che, nel giro di un paio di secoli, la trasformò in religione di Stato. Siamo già ai tempi di Costantino, naturalmente, che rimase colpito dalla capacità del cristianesimo di compattare al proprio interno la società romana, donandole una nuova identità ideologica. Un po’ come accaduto, secoli dopo, nella primissima società nipponica con i samurai e cSanta_Priscilla.jpgon la loro rigida auto-disciplina.
Questa lunga premessa ci è utile a capire le prime fasi, certamente non facili, di diffusione del cristianesimo. E per saperne di più, risulta assai utile visitare le catacombe di Rpma, che almeno sino al IV secolo dopo Cristo ospitarono le prime comunità di cristiani per la celebrazione delle loro cerimonie religiose, come luoghi di sepoltura e per la pratica rituale di un culto proveniente dal Mediterrano orientale e dalle comunità ebraiche dei primi 'gesuani'.
Le catacombe di Roma, infatti, costituiscono un vasto sistema di cimiteri sotterranei, situati lungo gallerie che si estendono nelle viscere della capitale. Principalmente, erano luoghi di sepoltura durante i primi secoli del cristianesimo. Esse hanno avuto origine intorno al II secolo d. C. E molti fedeli vi furono sepolti, a causa del loro credo religioso, incompatibile con la cremazione pagana dei romani e impernianto attorno alla resurrezione della carne. Si tratta, in sostanza, di una rete di gallerie che si estendono per chilometri sottoterra. E in alcune di queste, si trovano anche stanze utilizzate per riunioni di culto e celebrazioni religiose, contenenti affreschi, graffiti e iscrizioni che testimoniano la fede e le pratiche di quei tempi. Luoghi che, ancora oggi, attirano l’interesse di molti studiosi e archeologi.
Le principali catacome di Roma sono: 1) le catacombe di san Callisto, situate lungo la via Appia antica, molto estese e che ospitano le tombe di almeno 9 papi dei primi secoli dopo Cristo; 2) quelle di santa Domitilla, appartenute a una nobildonna romana della famiglia dei Flavi, che possedeva dei terreni lungo la via Ardeatina in cui diede rifugio a molti cristiani perseguitati dai romani; 3) quelle di san Pancrazio, giovane martire romano vissuto a cavallo tra il III e IV secolo d. C. situate lungo la via Aurelia antica; 4) quelle di san Sebastiano, anch’esse accessibili dalla via Appia antica, molto amate dall’imperatore Costantino, che vi fece costruire l’imponente basilica di San Sebastiano fuori le mura, intorno alla cripta del santo; 5) quelle di santa Priscilla, che ospitò le tombe di molti personaggi illustri della sua epoca e che prende il nome da una matrona romana che donò un proprio terreno, al fine di costruire un cimitero cristiano; 6) quelle di Sant’Agnese, giovane martire cristiana del IV secolo dopo Cristo, importante luogo di interesse storico riguardante il primo cristianesimo primitivo a Roma; 7) quelle dei santi Marcellino e Pietro, martiri cristiani anch’essi, situate lungo la via Casilina; 8) quelle di san Pretestato, nel quartiere Appio-Latino; 9) quelle di santa Tecla, lungo la via Ostiense, dedicate all’omonima santa della quale, tuttavia, non si hanno informazioni attendibili; 10) quelle di santa Generosa, nel quartiere Portuense, non lontana dai resti rinvenuti, negli anni ‘80 del secolo scorso, di papa San Damaso.
Santa_Domitilla.jpg

QUI SOPRA: UN AFFRESCO PRESENTE NELLE CATACOMBE DI SANTA DOMITILLA

AL CENTRO: LE LUNGHE GALLERIE FUNERARIE DI SANTA PRISCILLA

IN APERTURA: UN AFFRESCO CHE DESCRIVE LE RIUNIONI SEGRETE DELLE PRIME SETTE CRISTIANE


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