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20 Aprile 2025

Fitzcarraldo Experience: la lirica sul Tevere diventa un viaggio in realtà virtuale"

di Cinzia Riontino
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Fitzcarraldo Experience: la lirica sul Tevere diventa un viaggio in realtà virtuale"

Intervista a Tiziano Panici di Dominio Pubblico: “L'Opera può andare a caccia di nuovi pubblici e dialogare con il linguaggio del nostro tempo senza perdere la sua forza espressiva”

Era il 2023 quando, per la prima volta, l'opera lirica saliva a bordo di un battello e diventava itinerante: 'Fitzcarraldo', la prima opera lirica viaggiante, omaggio a Roma e all'opera di Herzog, conduceva gli spettatori in un viaggio musicale, teatrale e fisico a bordo di un battello in movimento lungo le rive del Tevere, in una capitale d'Italia post apocalittica, alla ricerca di un mondo nuovo. Oggi, a due anni da quell'incredibile esperienza, 'Fitzcarraldo' è diventata accessibile a tutti tramite la realtà virtuale: basta collegarsi al sito e partecipare gratuitamente a questo viaggio, salendo a bordo del battello di Fitzcarraldo e immergendosi in questa atmosfera sospesa fra inquietudine e magia, con lo spettacolo della Roma al tramonto a fare da cornice. Al riguardo, abbiamo chiesto a Tiziano Panici, direttore artistico di Dominio Pubblico, che insieme al gruppo E45 ha affrontato la sfida di trasformare l'opera lirica viaggiante in uno spettacolo in realtà virtuale, qualcosa in più intorno a quest'esperienza.

Tiziano Panici, cosa vi ha spinto a trasformare 'Fitzcarraldo' in un’esperienza di realtà virtuale accessibile a tutti?
“Quando ho partecipato, nel 2022, alla presentazione del primo studio di Fitzcarraldo sulle acque del Tevere, realizzato dall’associazione E45 in dialogo con il Teatro dell’Opera di Roma, ho capito che mi trovavo davanti a un’esperienza unica, fuori dagli schemi tradizionali dell’opera lirica. Il battello in movimento, il fiume come scenografia viva, il pubblico immerso nel viaggio: tutto contribuiva a rendere la narrazione più coinvolgente e immersiva. Ma c’era anche un limite evidente: chi non era lì in quei giorni, chi non poteva partecipare fisicamente, avrebbe perso l’opportunità di vivere quell’esperienza. La scelta di trasformare ‘Fitzcarraldo’ in un’opera fruibile in realtà virtuale nasce proprio da questa esigenza: rendere accessibile a tutti un progetto che, per sua natura, era effimero, legato a un tempo e a un luogo preciso. E45 si è fidata della nostra intuizione e, grazie alla realtà virtuale, siamo riusciti a catturare e a restituire l’atmosfera e l’idea alla base di questo lavoro. E poi c’è un’altra motivazione, forse ancora più importante: la voglia di sperimentare. L’opera lirica è un patrimonio incredibile, ma spesso viene percepito come distante, elitario. Dominio Pubblico è una realtà che lavora nell’audience empowerment e, con 'Fitzcarraldo Experience', abbiamo voluto dimostrare che anche l’Opera può andare a caccia di nuovi pubblici, può dialogare con il linguaggio del nostro tempo senza perdere la sua forza espressiva. La VR non è solo un modo per archiviare uno spettacolo, ma una vera e propria riscrittura dell’esperienza teatrale, che permette al pubblico di entrarci dentro, di viverla in prima persona, ovunque si trovi".

In che modo, secondo voi, la fruizione in realtà virtuale cambia il rapporto tra spettatore e opera, rispetto alla performance dal vivo in generale e, in particolare, rispetto ad un'opera così particolare come Fitzcarraldo?
“La realtà virtuale cambia radicalmente il rapporto tra spettatore e opera, perché rompe il tradizionale concetto di distanza. In teatro, anche nelle esperienze più immersive, c’è sempre una separazione tra chi guarda e chi agisce. La VR, invece, ti mette dentro la scena, ti costringe a partecipare, a muoverti con lo sguardo, a esplorare lo spazio. Non sei più solo un osservatore, ma un viaggiatore dentro la storia. Nel caso di ‘Fitzcarraldo Experience’, questa trasformazione è ancora più evidente. L’opera originale, con il battello che navigava sul Tevere, aveva già una dimensione immersiva molto forte: il pubblico non assisteva da una poltrona, ma era parte del viaggio, si spostava insieme all’azione. Trasportare tutto questo nella VR è stata una sfida, perché dovevamo trovare un modo per restituire non solo l’elemento visivo e sonoro, ma anche quella sensazione di attraversamento, di essere sospesi in un mondo altro. Credo che la differenza principale stia proprio qui: la performance dal vivo esiste in un tempo e in uno spazio preciso, è unica e irripetibile. La VR, invece, permette di rivivere l’esperienza in qualsiasi momento, ma senza renderla passiva. ‘Fitzcarraldo Experience’ non è un semplice video registrato a 360 gradi: è un viaggio interattivo, in cui il modo in cui guardi e ti muovi modifica la tua percezione della storia. È un altro modo di essere spettatori, che non sostituisce il teatro dal vivo, ma lo espande e lo trasforma”.
 
Roma e il TevFitzcarraldo_foto_di_Giacomo_De_Angelis_2.jpgere sono protagonisti dell’esperienza: come avete lavorato per restituire l’atmosfera unica della città?
“Roma e il Tevere non sono solo il contesto di ‘Fitzcarraldo Experience’, ma veri e propri personaggi dell’opera. Fin dall’inizio, uno degli elementi più potenti di questo progetto, ideato da Fabio Morgan e realizzato da E45, è stato il rapporto tra la narrazione e il fiume: un luogo di passaggio, di storie sedimentate nel tempo, ma anche di trasformazione. Nell’allestimento dal vivo, il pubblico si muoveva lungo il Tevere, attraversava fisicamente la città e ne percepiva il respiro, i suoni, le luci riflesse sull’acqua. Quando abbiamo deciso di portare l’opera in realtà virtuale, la sfida più grande è stata proprio quella di restituire quest’atmosfera unica. Non volevamo che Roma fosse solo uno sfondo, ma che continuasse a vivere e a dialogare con la storia. Per questo motivo abbiamo lavorato con il team di videomaker e sound designer di Gold production. Loro hanno studiato ogni dettaglio: dalla fotografia che cattura la luce e i riflessi del fiume, fino al design sonoro in 8D, che immerge completamente lo spettatore nella città, facendogli sentire il suono dell’acqua, il rumore lontano del traffico, il vento tra i palazzi. In ‘Fitzcarraldo Experience’, Roma è sospesa in un tempo indefinito, tra passato e futuro, proprio come il protagonista del racconto. La città diventa un luogo da esplorare, un simbolo di decadenza e rinascita. Il Tevere, con la sua natura liminale, diventa il filo conduttore di questo viaggio: non è solo un fiume, ma una ‘strada liquida’, che collega epoche, sogni e possibilità. Questa è l’anima di Roma ed è ciò che abbiamo voluto portare anche nella versione in VR”.

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LE FOTO UTILIZZATE NEL PRESENTE SERVIZIO SONO DI GIACOMO DE ANGELIS, CHE RINGRAZIAMO


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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