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11 Ottobre 2024

Tiziano Panici (Dominio Pubblico): "Ecco lo spazio in cui i giovani possono esprimersi"

di Maria Elena Gottarelli
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Tiziano Panici (Dominio Pubblico): "Ecco lo spazio in cui i giovani possono esprimersi"

Sta circolando in rete il #BandoZ dell’ottava edizione del festival multidisciplinare riservato agli ‘under 25’, riconosciuto dal ministero dei Beni culturali e Turismo come realtà promozionale e progetto di formazione artistica, che si terrà a Roma nel mese di giugno 2021 presso il Teatro India e lo Spazio Rossellini

‘Dominio Pubblico’ è un progetto di formazione rivolto a ragazzi under 25 che vogliono sperimentarsi in un percorso da spettatori attivi, finalizzato alla produzione, promozione e organizzazione di un festival multidisciplinare. Giunto alla sua VIII edizione, il festival di 'Dominio Pubblico' è nato dall’incontro delle direzioni artistiche di Kilowatt Festival, Teatro Argot Studio e Teatro dell’Orologio, avvenuto a Roma nel 2014. Durante lo stesso anno, l’iniziativa è stata riconosciuta come realtà promozionale dal Mibact, il ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo. La promozione del progetto è costante in tutte le sue fasi: la diffusione avviene principalmente attraverso la distribuzione di materiale cartaceo, l’aggiornamento dei social network e l’utilizzo di canali web preferenziali. Oltre alle suddette operazioni, ‘Dominio Pubblico’ viene promosso anche dal vivo, passando in particolare per le aule universitarie. L’organizzazione di incontri pubblici nelle aule de ‘La Sapienza’ di Roma è ormai un appuntamento fisso, in occasione della giornata di presentazione dei corsi di laurea del dipartimento di spettacolo. Infatti, ‘Dominio Pubblico’ ha sempre uno spazio per proporre il progetto agli studenti e raccogliere i contatti degli interessati. Ciò consente a chiunque di accedere a una programmazione di alta qualità, anche al fine di avere un confronto ‘faccia a faccia’ con artisti professionali. Per ogni spettacolo sono programmati degli incontri, prima o dopo lo spettacolo, durante i quali per il pubblico sarà possibile interloquire con i registi, gli attori e tutti coloro che hanno lavorato alla singola opera. I ragazzi aderenti hanno anche la possibilità di cimentarsi con tutti gli ambiti relativi alla realizzazione di un festival artistico. A partire dalla selezione da parte di tutto il gruppo – direzione artistica del festival - dei progetti candidati al bando, ogni partecipante potrà occuparsi di aspetti come organizzazione, logistica, promozione, ufficio stampa, partnership, grafica, tecnica, amministrazione, in base ai propri interessi. A questo proposito, ne abbiamo parlato con Tiziano Panici, direttore artistico del progetto ‘Under 25’.

Tiziano Panici, ‘Dominio Pubblico’ resiste al Covid e si prepara per l’ottava edizione del festival: quest’anno la sfida è stata ancora più difficile?
“Già riuscire a realizzare l’edizione del Festival 2020 ci è sembrato un miracolo: siamo stati tra i primi, nella città di Roma, a poter riprogrammare un evento estivo. Gli spazi all’aperto del Teatro India ci hanno consentito di trasferire tutte le attività all’aperto e, anche con gli ingressi contingentati e limitati, è stato comunque magico. Mentre nello Spazio Rossellini abbiamo potuto usufruire di un servizio tecnico per poter trasmettere spettacoli in streaming di alta qualità. Quest’anno, la sfida sarà difficile, ma siamo già predisposti ad adattarci e a trovare nuove soluzioni”.

La città Dominio_Pubblico_2.jpgche riparte dagli under 25: è una possibilità per tanti giovani artisti che non riescono a trovare la loro strada?
“Ci piacerebbe uscire dalla retorica che i giovani di oggi siano sperduti e debbano trovare un senso alla loro vita: le ragazze e i ragazzi del 2000 sono molto consapevoli delle loro capacità. Hanno bisogni e necessità diverse dalle precedenti generazioni e mezzi di espressione che padroneggiano molto meglio delle generazioni precedenti. Hanno soltanto bisogno di uno spazio per esprimersi. ‘Dominio Pubblico’ tenta di creare una comunità dove i giovani, sia come operatori, sia come artisti, possano esprimersi liberamente e possano iniziare a confrontarsi attivamente con il mondo del lavoro”.

In questa edizione si mette in luce la differenza tra la generazione dei ‘boomer’ e i giovani: una critica sociale o un passo in avanti necessario?
“Senza dubbio, un passo in avanti necessario. La comunicazione del progetto viene sempre sviluppata seguendo una linea narrativa che cerca di ironizzare su come il mondo degli adulti vedono le nuove generazioni: ribelli/gioventù bruciata/sdraiati. Il termine ‘Ok Boomer’ viene invece utilizzato per la prima volta in un contesto politico molto serio, dove si parlava di argomenti che riguardavano l’intera umanità: ambiente, sostenibilità, senso di comunità. Spesso la politica più ‘matura’ si è presa gioco di chi ha messo questi valori al di sopra di qualsiasi interesse economico. Quindi, questa presa di posizione è necessaria e consapevole per avanzare verso il futuro”.

‘Dominio Pubblico’ si arricchisce di tante collaborazioni, anche istituzionali: è stato più difficile quest’anno, a causa della pandemia?
“Forse è stato più facile: la distanza sociale facilita i processi naturali di messa in rete e networking, soprattutto nel campo della cultura. I soggetti e gli attori culturali stanno parlando tra di loro con maggior frequenza rispetto al passato e stanno cercando di cooperare per risolvere insieme i problemi e i limiti creati dalla pandemia. Per noi è una prassi abituale che abbiamo adottato sin dalla nascita del progetto. Non si va avanti da soli: l’arte e la cultura, oggi più che mai, sono una necessità primaria per le comunità e le nazioni: sarebbe ora che anche i governi se ne rendessero conto”.

Artisti giovani che compongono una direzione artistica giovane: è questa la particolarità del progetto ‘Dominio Pubblico’?
“A dire il vero, la direzione artistica è composta da ragazze e ragazzi che, a loro volta, invitano al festival artisti della loro stessa età: gli artisti non possono essere adeguatamente sostenuti se, intorno a loro, non c’è una struttura di management culturale in grado di organizzare, amministrare, promuovere e comunicare il loro lavoro. E soprattutto, se non hanno un giovane pubblico a seguirli e a sostenerli. ‘Dominio Pubblico’ lavora per generare una comunità dove tutti questi attori siano in gioco: artisti, spettatori, organizzatori e curatori. Tutto questo può essere considerato un mezzo anche per creare una cittadinanza giovane più attiva, consapevole e preparata. Una comunità dove i giovani hanno gli strumenti per poter sviluppare e rendere concrete le proprie idee. Questa è la ‘particolarità’ di ‘Dominio Pubblico’, che spero diventi, invece, una pratica diffusa e condivisa. Il nostro Paese ne ha davvero bisogno”.

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Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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