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7 Ottobre 2024

Fobie: quando è necessario farsi dare una 'guardata' da uno 'bravo'

di Chiara Genovese
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Fobie: quando è necessario farsi dare una 'guardata' da uno 'bravo'

Paure e fissazioni fanno sempre più parte della nostra vita quotidiana, ma spesso si tratta di problemi superabili: persino la fisima più bizzarra può essere trattata e sconfitta con l'aiuto di uno specialista
 
Dal punto di vista clinico, una fobia (o, più precisamente, fobia specifica, ndr) è una "intensa paura o ansia per un oggetto o una specifica situazione" (Dsm-V). Si tratta di paure irrazionali e incontrollabili: se esposta allo stimolo che scatena la fobia, la persona che ne soffre prova ansia e terrore, che possono intensificarsi fino a scatenare un vero e proprio attacco di panico. Si tratta di una condizione in molti casi invalidante per la persona fobica, impossibilitata a vivere una vita normale nel tentativo di evitare l'oggetto o la situazione che scatena la sua paura. Conosciamo tutti le fobie più comuni, come la claustrofobia (la paura degli spazi chiusi e/o ristretti, ndr) o l'aracnofobia (la paura dei ragni, ndr). Ma ne esistono moltissime altre, alcune talmente bizzarre che, per i fortunati che non ne sono affetti, è quasi difficile credere alla loro esistenza.

Pancino.jpgOmfalofobia
La paura dell'ombelico, proprio o altrui, si traduce nel totale rifiuto di toccare, o anche solo di guardare, questa parte del corpo. Le persone che ne soffrono possono decidere di coprire il proprio ombelico con garze o fasciature quando fanno la doccia o evitare i luoghi dove la gente, generalmente, va in giro a pancia scoperta, come spiagge o piscine. Gli esperti ritengono che questa particolare fobia possa essere provocata da traumi dolorosi durante la nascita o la prima infanzia.
 
Geniofobia
Anche in questo caso, si tratta di una fobia specifica legata a una parte del corpo ma, se possibile, ancor più invalidante dell'omfalofobia. Parliamo, infatti, dell'incontrollabile paura del mento, proprio o altrui. Non esistono molti studi in merito a questa rarissima fissazione, ma è facile immaginare quanto sia difficile la vita per coloro che ne soffrono, che possono arrivare a chiudersi in casa e a evitare gli specchi.
 
Deipnofobia
Niente cene tra amici per chi soffre di deipnofobia, una forma di ansia sociale che si manifesta con la paura di mangiare in pubblico e di conversare durante il pasto. Le persone che ne sono affette sperimentano una fortisima ansia al solo pensiero di mangiare in compagnia ed evitano le situazioni in cui questo è necessario: la loro vita sociale ne risente inevitabilmente.
 
SingeOrtaggi_misti.jpgnesofobia
Sono parecchi coloro a cui non stanno simpatici i propri parenti, ma pochi ne hanno un vero e proprio terrore. Chi soffre di singenesofobia prova una paura ingiustificata e incontrollabile dei parenti e delle riunioni di famiglia.
 
Lachanofobia
Di tutte le fobie legate ai diversi alimenti, la lachanofobia è forse la peggiore: si tratta, infatti, della paura verso frutta e verdura che, oltre a essere presenti in moltissime pietanze, sono anche indispensabili per una sana e corretta alimentazione. Chi soffre di lachanofobia non ha solo paura di consumare questi cibi, ma anche di toccarli o avvicinarsi a essi. Altre fobie legate al cibo sono, per esempio, la turofobia (paura del formaggio) e la carnofobia (paura della carne e del pesce).

CromColori_astratti.jpgofobia
E’ la paura dei colori. Essa si traduce, nella maggior parte dei casi, in una sensazione di malessere e inquietudine di fronte alle tinte particolarmente sgargianti. Ma esistono anche fobie legate a colori specifici, come la leucofobia e la melanofobia (paura, rispettivamente, del bianco e del nero), l'eritrofobia (paura del rosso), la cianofobia (paura dell'azzurro) e la xantofobia (paura del giallo).
 
Ambulofobia

L'ambulofobia, come suggerisce il termine, è la paura di camminare. Più precisamente, si tratta di una paura di cadere così marcata che la persona preferisce evitare di alzarsi in piedi. Ne soffre chi ha subito di recente una lesione alle gambe o un incidente tale da costringere la persona all'immobilità per un certo periodo di tempo. Con la giusta combinazione di psicoterapia e fisioterapia, l'ambulofobia può essere curata in tempi, tutto sommato, brevi.
 
Catisofobia
La catisofobia, al contrario, è la paura di sedersi. Può avere diverse cause, come per esempio un trauma legato a castighi subiti da bambini.
 
Optofobia
Estremamente debilitante è l'optofobia: una particolare forma di fotofobia (paura della luce) che si manifesta nell'irrazionale terrore di aprire gli occhi. Chi ne soffre tende a trascorrere le giornate in casa, costantemente al buio o in penombra. Si ritiene che tale fobia abbia origine dall'aver assistito a un evento traumatico, come un incidente o la morte di qualcuno.
 
E' importante ricordare che persino la fobia più bizzarra può essere trattata e sconfitta con l'aiuto di uno specialista.
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