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29 Aprile 2024

Sesta estinzione di massa: nuova fase evolutiva del genere umano

di Carmen Posta
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Sesta estinzione di massa: nuova fase evolutiva del genere umano

I cicli di Milankovitch, cioé gli effetti delle variazioni cicliche dei parametri orbitali della Terra sul suo clima, dimostrano che gli innalzamenti dell’anidride carbonica sono cicli naturali del nostro pianeta: ciò non toglie che possiamo - e dobbiamo - prendere delle decisioni migliori, per noi stessi e la natura di cui siamo parte
 
Un giorno indefinito, in un 'non-luogo' che ancora doveva nascere, si generò la materia. A partire da quel frammento infinitesimale si espanse un piccolo puntino in una frazione di secondo. Così, cominciarono a esistere cose che, prima di allora, erano sconosciute. L’universo generò una realtà e, insieme ad essa, i vettori del tempo e dello spazio: in quel momento ebbe inizio la nostra storia.
Il ‘geoide’ che chiamiamo comunemente Terra, ha iniziato a sviluppare pian piano tutte le caratteristiche necessarie perché potesse avere luogo la vita: s’è avvolto con un campo magnetico che ci protegge dalle radiazioni del Sole, permettendo alle molecole autoreplicanti di Rna di generarsi, senza andare incontro alla denaturazione. Una volta trascritto il codice, attraverso uniche ma innumerevoli combinazioni di 4 lettere che compongono il Dna, esplose la vita, che si diffuse colonizzando Gaia. Pertanto, il 'pianeta azzurro' non solo è dinamico nella sua struttura continentale e oceanica, ma anche nei suoi processi biologici. Giacché, essi sono controllati dal contesto in cui una specie si trova. Ciò è determinato principalmente da fattori ‘biotici’, come le interazioni ecologiche inter e intra specifiche e da fattori ‘abiotici’, che sono la composizione dell’atmosfera, delle acque, del suolo, il moto dei venti e delle correnti marine e oceaniche. Tutti fattori che assieme all’altitudine, la latitudine e l’orbita terrestre determinano il clima e influenzano l’evoluzione della vita, maNatura_2.jpgnifestandosi sotto forma di speciazioni, dispersioni ed estinzioni.
Un lungo lavoro ‘stocastico’, che ha fatto sì che il mondo avesse le caratteristiche che ha oggi, noi inclusi. La Terra, come ci dimostra la teoria della 'tettonica a placche', é composta da grandi frammenti che hanno movimenti verticali e orizzontali. Per cui i continenti, nel corso della loro storia, si sono modificati spostandosi di posizione, alterando così i fattori climatici a cui gli individui di quel determinato 'biota' erano abituati, obbligandoli a sviluppare nuove risposte adattative per riuscire a sopravvivere. Un processo molto complesso, a cui sono andate incontro tutte le specie che, oggi, coabitano con noi il pianeta, costituendo la sua biodiversitá. Da questo breve sunto è facile comprendere come ogni cosa sia collegata con l’altra e come la Terra sia equiparabile a una cellula: la più piccola unità vivente. Essa cerca di mantenere l’equilibrio regolando nella giusta quantità l’entrata e l’uscita di componenti della membrana plasmatica: una barriera selettiva, che nel nostro caso è rappresentata dall’atmosfera. Un processo ‘omeostatico’, che permette l’autoregolazione e il buon funzionamento dei cicli vitali e delle catene alimentari trofiche. Come in tutti i sistemi aperti, ogni processo dipende da quello precedente e, così, il successivo. Basta che un elemento smetta di funzionare in modo adeguato, perché questo spezzi l’equilibrio. E’ così che negli organismi viventi si genera la malattia, a partire da un malfunzionamento cellulare. Perciò, anche la Terra si ammala, quando uno dei suoi elementi altera il suo perfetto e ben strutturato, anche se delicatissimo, equilibrio. Secondo la scienza, circa 1,7 milioni di anni fa è comparso l’uomo primitivo: lo sviluppo di una postura bipede ha portato a un raddrizzamento della colonna vertebrale e all’assestamento della scatola cranica, eretta sul foro occipitale. Questo ha presupposto una serie di conseguenze: lo spostamento del nostro baricentro ha portato allo sviluppo di ovvie caratteristiche morfologiche. Nella laringe si è creato lo spazio per la formazione delle corde vocali, che ci permettono di comunicare. Infine, la liberazione delle mani dalla loro antica funzione motoria ne ha permesso l’impiego in nuove e stimolanti attività creative. Proprio lo sviluppo delle attività manuali ha portato a una progressiva evoluzione dell’intelligenza e, insieme al linguaggio, si è sviluppato il pensiero complesso e l’espressione delle idee. Poiché ci sono voluti milioni di anni per sviluppare ciò che siamo oggi, dobbiamo prenderci cura dell’Homo sapiens come specie e dell’ambiente che ne permette la sopravvivenza, sostenendolo.
Nel corso della cronografia stratigrafica terrestre sono state interpretate 5 grandi estinzioni di massa. Pur non essendo semplice risalire alle cause, nella maggior parte dei casi si osserva come un gran numero di 'bauplan', piani strutturali delle forme di vita, siano scomparsi contemporaneamente, portandoci quindi a dedurre che esse siano di natura globale, per cui di origine atmosferica. Adesso ci troviamo nella sesta estinzione di massa: da ciò che si dice e, a quanto pare, si mormora che proprio noi ne siamo la causa, nonostante l’uomo sia solo un frammento infinitesimale della storia della Terra. I cicli di Milankovitch, cioé gli effetti delle variazioni cicliche dei parametri orbitali della Terra sul suo clima, dimostrano che gli innalzamenti dell’anidride carbonica siano anche parte dei cicli naturali del pianeta. Ciò non toglie che noi possiamo - e dobbiamo - prendere delle decisioni migliori, per noi stessi e la natura di cui siamo parte. Senza per questo giustificare un impiego ideologico di tale argomento, per generare nuovi introiti economici, tassazioni 'green' e stabilire un sistema a tratti distopico. Bisogna ricordare che il nostro corpo, secondo il concetto della medicina ‘Ayurvedica’, è composto da 5 elementi: acqua, terra, fuoco, aria ed etere. Spesso, infatti, ci vediamo come una parte distaccata dalla natura. Noi parliamo spesso di conflitto tra uomo e natura, ma l’umanità è parte integrante di quel concetto così vasto e ampio che riassumiamo, spesso per comodità, in una semplice parola. Tutto e tutti proveniamo dalle stesse identiche molecole, che si sono generate con lo sviluppo dell’universo e delle sue particelle. E quando trattiamo il pianeta con violenza, siamo violenti con noi stessi. Natura.jpg



Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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