Un’iniziativa molto interessante che ci restituisce una sintesi più ‘sfaccettata’ dell’opinione pubblica russa, oltre a mostrare i grotteschi casi di ‘zombificazione propagandistica’ che la nostra televisione ha contribuito a diffondere
Finalmente qualcuno che non è un ‘peracottaro’, come si dice a Roma. Sarà capitato a molti, negli ultimi giorni, di imbattersi nella monocorde propaganda russa di ospiti televisivi quali Olga Kurlaeva, Nadana Fridriksson e Vladimir Solovyev, che nei talk show nostrani hanno ripetuto la solita sequela di menzogne e mistificazioni, condite dalle immancabili ‘fake news’, per giustificare l’invasione del loro Paese nei confronti dell’Ucraina e negare, ancora una volta, che da parte delle milizie russe siano stati compiuti atroci massacri. Atti i quali, alla luce delle prove e testimonianze raccolte fino a oggi, non lasciano molti dubbi.
Si è trattato, dunque, di uno spettacolo imbarazzante, che non ha fatto altro che mettere in ridicolo questi ospiti e che rischia di dare allo spettatore italiano un quadro grottesco e macchiettistico dell’opinione dei russi riguardo il conflitto armato con l’Ucraina. Per fortuna, Youtube viene in nostro soccorso, quando la televisione fallisce: esiste, infatti, un canale chiamato 1420, dove un ragazzo di 21 anni, di nome Daniil, vaga per le strade di Mosca e altre città russe, raccogliendo i commenti dei cittadini su tutto ciò che riguarda l’attualità. Il canale fornisce un'affascinante cronologia delle opinioni dei passanti. Da ciò, possiamo scoprire cosa pensavano i russi prima della guerra, dopo che è iniziata, una o due settimane successive. Nel frattempo, emergono le restrizioni di parola dal Cremlino, a cui la gente risponde in tempo reale. L’iniziativa è molto interessante, perché ci restituisce una sintesi ‘sfaccettata’ dell’opinione pubblica, oltre ai grotteschi casi di ‘zombificazione propagandistica’ che la televisione nostrana ha contribuito a diffondere e che, purtroppo, gettano benzina sul fuoco della campagna di discriminazione contro ogni cosa sia di provenienza russa.
"Penso che la guerra sia iniziata tra i governi, non tra le persone", riferisce di fronte alla telecamera una giovane donna durante il primo giorno dell'invasione. Un altro giovane, tra un tiro di sigaretta e l’altra, dice che quella sera andrà a una manifestazione. Una ragazza con l'apparecchio ai denti dice che la guerra la addolora personalmente: “Fa male, fa male. Questo è tutto ciò che posso dire”, afferma. “Non capisco perché succeda nel 21° secolo: noi gente normale non vogliamo assolutamente la guerra”. Il coraggioso ragazzo che ha dato vita a questo progetto, Daniil, cerca sempre di lasciare le proprie opinioni ‘fuori campo’, così da non influenzare le risposte degli intervistati. “Voglio mostrare i russi da ogni prospettiva, così il mondo sarà in grado di sapere tutto di loro", riferisce lo stesso Daniil in un’intervista rilasciata al ‘The Indipendent’. Anche se le persone incontrate sono state abbastanza coraggiose da rispondere alle sue domande, non tutte hanno voluto prendere parte all’intervista. Sempre secondo le parole di Daniil, in un video recente solo 23 passanti hanno accettato di parlare, mentre 123 hanno rifiutato. E come è comprensibile, questo numero è crollato vertiginosamente con l’inasprimento del conflitto in Ucraina. Il team dello ‘youtuber’, inoltre, è composto da sei persone.
"Cosa ne pensi del presidente ucraino, Volodymyr Zelenskyy"? "Vuoi che l'Ucraina diventi parte della Russia”? Oppure: "Cosa ne pensi delle sanzioni"? Sono queste alcune delle domande che sono state proposte da Daniil ai cittadini russi che ha incontrato. Se è sicuramente lodevole un canale di questo tipo, che non fa in alcun modo da 'megafono' a qualsivoglia propaganda, è anche vero che, purtroppo, non è sempre facile mostrare la vera opinione dei russi, i quali come lo stesso Daniil afferma, spesso si trattengono dal mostrare i loro veri pensieri per ragioni che possiamo ben comprendere. In Russia, solo Youtube è la sola piattaforma occidentale rimasta attiva, mente tutti gli altri social sono stati bloccati. Daniil non ha nascosto il pericolo insito nel suo progetto: nei video del canale ha disattivato alcune parole (ma ha mantenuto i sottotitoli) per evitare la censura. Non è consentito dire "guerra" quando si fa riferimento alla situazione in Ucraina, ma "operazione speciale". Quindi, se qualcuno nomina la parola "guerra", questa viene subito 'silenziata'.
Non sono mancate le critiche: alcune persone nei commenti hanno accusato ingiustamente il canale di fare propaganda, ma Daniil è riuscito a dimostrare che non è affatto vero. Per esempio, riferisce lo ‘youtuber’ su ‘Businessinsider’ “in un video recente, abbiamo offuscato i volti e cambiato le voci delle persone, in modo che potessero essere oneste senza temere ripercussioni. Inoltre, abbiamo iniziato a mostrare clip continue più lunghe delle interviste, in modo che gli spettatori non pensassero che li avessimo tagliati di proposito per raccontare una certa narrativa. Ho visto un cambiamento nel modo in cui le persone vedono non solo il nostro canale dall'inizio della guerra, ma anche i nostri partecipanti. E sono contento che le persone guardino i nostri video, perché so per esperienza quanto possa essere utile YouTube”.