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29 Marzo 2024

Patrizia Salvatori: "Ripartiamo dal linguaggio universale del corpo"

di Valentina Cirilli
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Patrizia Salvatori: "Ripartiamo dal linguaggio universale del corpo"

Intervista alla direttrice artistica di ‘Bodies’, la bella rassegna di ballo in corso in questi giorni a Corinaldo (Ancona) in uno dei 7 borghi più belli d’Italia che inaugurerà, il prossimo 29 aprile, anche la Giornata mondiale della danza

Lo scorso 11 aprile ha avuto inizio ‘Bodies’, la rassegna di corpi danzanti che farà da sfondo alla cornice di Corinaldo (Ancona) per tutta la primavera. Il Teatro Goldoni, luogo storico del ‘Borgo più bello d’Italia’, ospita diverse compagnie per regalare a tutti un assaggio di spettacolo, dopo un lungo periodo di chiusura forzata. Per l’occasione, abbiamo incontrato Patrizia Salvatori, direttrice artistica della rassegna.

Patrizia Salvatori, diverse compagnie si esibiscono sullo stesso palcoscenico, toccando i temi più disparati: esiste un filo conduttore in questa rassegna di danza da lei diretta?
“Da una visione esterna può sembrar difficile individuare un filo conduttore tra i cosiddetti ‘temi disparati’, ma in realtà sono proprio i ‘bodies’, cioè i corpi dei danzatori tenuti fermi da una lunghissima emergenza, che necessitano di esprimere ciascuno la propria tematica, per concorrere alla costruzione dell’uomo umanistico e libero”.

La danza è al centro di questa ripartenza: quanto è importante esprimersi per superare questo momento di difficoltà?
“In passato, Vittoria Ottolenghi, geniale ideatrice di ‘Maratona d’estate’ e faro nel mondo della danza come linguaggio universale, creò una famosa rassegna a Comacchio: ‘Ballo è bello’. Questo titolo restò emblematico: la danza significa libertà di emozioni, di gesti, di incontri, di sorprese, di tante delle cose che ci sono mancate e che Corinaldo, lo splendido borgo in proviManifesto_Giornata_Mondiale_Danza.jpgncia di Ancona, comprende benissimo. E, proprio per questi motivi, ha scelto di ripartire dal linguaggio della danza”.

Sempre al Carlo Goldoni di Corinaldo (An), la compagnia ‘E.sperimenti Dance Company’ inaugurerà la Giornata mondiale della danza del prossimo 29 aprile. Un appuntamento imperdibile, che dona ancora più importanza all’evento: quali sono le sensazioni?
“Credo davvero di interpretare le emozioni più profonde dei danzatori, quel bisogno di vicinanza, di intreccio, quell’adrenalina irrinunciabile che ti pervade un attimo prima che si apra il sipario o che si accendano le luci. Potrei dire che, dopo, è nuova vita”.

Il confronto con il pubblico, questa volta, sarà in parte reale e in parte virtuale: come si approccia un cambiamento così radicale nel mondo dello spettacolo?
“È chiaro che il rapporto col pubblico resta necessariamente frontale: la cultura, la fruizione della bellezza, la performance, la condivisione, l’ascolto di un brano musicale hanno necessità di essere live, di palpitare. Il bello dello spettacolo dal vivo sta proprio nel fatto che puoi ripetere quella parte, quel brano musicale, quella combinazione coreografica più volte e ne avrai e darai sempre sensazioni diverse, perché il tempo passa e la tua vita è sempre diversa. Lo streaming è un palliativo con cui entrambi i soggetti (pubblico e artista) in qualche modo interagiscono, ma va usato nella sua limitatezza. A meno che, non si costruisca appositamente un lavoro che nasca e rimanga digitale”.

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