Il mensile di informazione e approfondimento che
intende riunire culturalmente il nostro Paese nel pieno rispetto di tutte le sue tradizioni, vocazioni e ispirazioni ideologiche e politiche.
diretto da Vittorio Lussana
Area Riservata
7 Ottobre 2024

Karl Lagerfeld: (non) si vive di solo moda

di Maria Chiara D'Apote
Condividi

Il film serie tv sulle gesta del famoso stilista in visione su Disney +

Karl_Lagerfeld.jpg

Giunto agli inizi degli anni ‘50 del secolo scorso a Parigi, in fuga dalle macerie dalla Germania nazista, il giovane Karl Lagerfeld, figlio di un imprenditore industriale tedesco, vive e cresce nella capitale francese con la ricca madre, Elisabeth Bahlmann. Nel 1972 ha 38 anni ed è uno stilista prêt-à-porter sconosciuto al grande pubblico. Il suo incontro con Jacques de Bascher, giovane ambizioso e seducente aspirante scrittore, cambierà tutto. Nella mente di Karl cresce il sogno di diventare l’imperatore della moda. Si lancia così in una competizione serrata con il suo amico-rivale, Yves Saint Laurent. Prima direttore artistico della maison Chloè, passerà alla casa di moda Chanel. La sceneggiatura del film si basa sulla biografia scritta da Raffaelle Bacque, dal titolo: ‘Kaiser Karl’. La stessa autrice ha collaborato con gli autori della serie televisiva. La regia è di Jerome Salle, per gli episodi 1, 2 e 6, di Audrey Estrougo i rimanenti.
 
Episodi e svolgimento del plot
I fatti narrati si svolgono nell’arco temporale di circa decennio, dal 1972 al 1981. Si può parlare di miniserie, perché gli episodi sono in tutto sei, della durata di 45-50 minuti al massimo. I primi, per taluni, sono troppo lenti, nel loro ritmo filmico, ma risultano propedeutici alla narrazione di un successo che tarda ad arrivare: l'ambizioso Karl (Daniel Bruhl) vuole diventare famoso scrollandosi di dosso l’appellativo di “mercenario del pret-à-porter” (titolo del primo episodio, ndr) e contrastare il predominio del suo rivale, Yves Saint Laurent (Arnaud Valois), tutto genio e sregolatezza, leader dell’alta moda francese. Infine, per tenere a bada Pierre Berger (Alex Lutz), manager e amante di Saint Laurent. Il 1972 è l’anno del fatidico incontro tra Karl Lagerfeld e Jacques de Bascher (Théodore Pellerin). Sempre nello stesso anno, Karl prende in mano le redini della Maisons Chloe. Pur dichiarando pubblicamente di avere una relazione con il giovane Jacques, il protagonista non fa nulla per avere un rapporto sentimentale reale, che rimane a un livello essenzialmente platonico. Allora, per reazione, JaKarl_e_Jacques.jpgcques si avvicina  al fragile e instabile Yves Saint Laurent, seducendolo. Nel terzo episodio, Karl dichiara guerra alla Maison Chloe, perché si sente sottostimato e spinge Jacques a interrompere la relazione con Yves Saint Laurent. Nel quarto episodio riesce a neutralizzare il potere di Pierre Berger, ma nello stesso momento, Jacques fugge da Parigi per tornare alla casa paterna. Nel periodo in cui Jacques stava producendo la sua prima opera d’arte, un cortometraggio sulla collezione di moda delle sorelle Fontana, Karl fa naufragare il progetto per mantenere il ragazzo con sé e il 'dandy' cade in “depressione”. Per riconquistarlo, gli propone un viaggio nel principato di Monaco. In realtà, Karl ha già ricevuto una proposta irrinunciabile da parte della Maison de Chanel e, nell’inquadratura finale dell’ignaro Jacques, che di spalle scruta l’orizzonte marino, c’è tutto il dilemma: l’amore o la gloria?
 
Punto forte: la prova d’attore
Daniel Bruhl è un magnifico attore, magistrale nell’interpretare il conterraneo stilista. E lo fa con sobrietà e una ben precisa forza intimista, a tratti decadente. Le sequenze di Karl nei locali parigini mentre indossa vestiti eccentrici, con stivali da cavallerizzo, determinano un clima retrò e vintage assieme. Ma l’attore ha saputo dosare le emozioni senza apparire artefatto, restituendo una visione poetica di un personaggio pubblico molto complesso e discusso.
 
Il retrò
Ill retrò è fortemente sottolineato nella scelta dei costumi del personaggio di Jacques. Costumi (a cura di Pascaline Chavanne) che appaiono uguali a se stessi, pur nelle diverse le fasi storiche del racconto. Jacques è fin troppo 'dandy' per la metà del novecento, sia nella forma, sia nella sostanza, essendo un edonista, avvezzo agli eccessi, al quale manca solo l’assenzio, ben presto sostituito dalle prime droghe pesanti. Nell’ultimo episodio, i due amanti citano le opere di Oscar Wilde: come non pensare per Jacques il figura del celebre 'Ritratto di Dorian Gray'? Nel suo caso, però, il libertinaggio retrò si sposa bene con la matrice trasgressiva del futuro movimento di liberazione sessuale degli anni '70, che culminerà, dopo circa un decennio, con la nuova frontiera per la liberazione omosessuale.

Il vintage
La colonna sonora del film, 'An emperor among us', composta dal musicista e mago delle composizioni elettroniche, Evgueni Galperine, dona uno stile vagamente barocco (soprattutto con l'uso di archi e acuti vocali) nelle sequenze di vita quotidiana dei personaggi, in un panorama dove la faceva 'da padrona', invece, la musica rock degli anni '70. Sin dalle prime sequenze risuona (I can’t Get no) Satisfaction dei Rolling Stones, per passare, tra gli altri, a Janis Joplin e Nina Simone. La scrupolosa ricostruzione degli interni (si veda la sfarzosa abitazione di Saint Laurent, ndr), la scenografia (curata da Philippe Cord’homme), la fotografia e l’uso della luce sono la vera anima vintage dell'intera opera. Insomma, questo recente bisogno di proporre al pubblico le biografie di personaggi vissuti in decenni passati - in particolare nel periodo che va dagli anni '70 agli ultimi del secondo millennio - sembra essere sempre più impellente. Anche se, in fondo, sono gli anni '80, quelli che dominano veramente, i quali furono, in realtà, un decennio di riflusso.

Il triangolo amoroso e gli interni
Il triangolo amoroso tra Jacques, Karl e Yves Saint Laurent viene raccontato in maniera molto sensuale e mai volgare. Fin dal primo incontro tra Jacques e Yves, nella casa pagata da Karl, che mantiene economicamente il giovanotto, c’è più sentimentalismo che supremazia di corpi: all’erotismo dei locali notturni e delle 'dark room' si passa dai colori caldi delle discoteche ai quelli scuri e quasi criptici dei sotterranei proibiti. Luoghi in cui Yves trascina Jacques per superare qualsiasi tabù, contrapponendosi nettamente ai palazzi faraonici a luce di candela, dove Karl non riuscirà neppure a sfiorare il proprio amato Jacques.
 
La casa di Karl e i colori della vita
La casa di Karl è inizialmente la casa dove vive con sua madre, Elisabeth Bahlmann (Lisa Kreuzer): il corridoio di color nero con inquadratura di profondità di campo, man mano che la figura della madre, con la sua influenza, scemerà, muta cromaticamente fino al colore caldo, quasi psichedelico, adatto alle continue trasgressioni di Jacques, che infrangerà le regole tra orge e droga. All'opposto, le case di Karl variano per atmosfera e fotografia, a seconda delle diverse stagioni della sua vita.

Divi dFinale_defile.jpgel cinema e dell’arte
Nell’episodio di Marlene Dietrich, durante il quale Karl cerca di vestire la diva tedesca, il caparbio stilista sarà in grado di superare qualsiasi diniego dell'attrice con 'nonchalance' e classe: appare scontata, però, la scelta dei dialoghi in lingua tedesca. Più credibile la presenza del pittore Andy Warhol, come pure di Paloma Picasso, in un periodo di ascesa dello stilista.
 
I movimenti di macchina
Abbastanza interessante la ripresa dall'alto a 'plongée', quando Karl scopre in una sfilata che qualcosa non va, che non gli piace e se ne vuole distaccare. Ancor più interessante, l’uso della carrellata attraverso le pareti - detto: track through solid - dove si ha l'impressione che la macchina da presa possa passare attraverso i muri. In una sequenza durante un altro evento di moda, tale tecnica sembra mimare il movimento di un drone che supera lo sguardo, passando da una stanza all’altra, significando l’onnipotente supervisione dello stilista sopra ogni cosa.
 
Il cast
Karl Lagerfeld/Daniel Brühl (Goodbye, Lenin!, Bastardi senza gloria, Captain America: Civil War, Rush, Niente di nuovo sul fronte occidentale);
Jacques de Bascher/Théodore Pellerin (È solo la fine del mondo di Xavier Dolan, Beau ha paura).
Yves Saint Laurent/  Arnaud Valois (120 battiti al minuto);

Pierre Bergé/Alex Lutz (Vortex);
Gaby Aghion, fondatrice della Maison Chloé: Agnès Jaoui (Il gusto degli altri);
Elisabeth Lagerfeld/Lisa Kreuzer;
Paloma Picasso/Jeanne Damas;
Marlene Dietrich/Sunnyi Melles (Triangle of Sadness);
Graziella Fontana/Sara Serraiocco;
Andy Warhol/Paul Spera (On the Line, Una giusta causa, Marie-Antoinette).

Karl_Lagerfeld_2.jpg


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
Registrata presso il Registro Stampa del Tribunale di Milano, n. 345, il 9.06.2010.
EDITORE: Compact edizioni divisione di Phoenix associazione culturale