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25 Aprile 2024

H2O: umile et pretiosa et casta

di Annalisa Giuseppetti e Daniela Stanco
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H2O: umile et pretiosa et casta

“Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta” , recita il Cantico delle Creature, considerato il primo testo della letteratura italiana scritto in volgare-umbro da San Francesco d’Assisi intorno al 1224. Dopo aver lodato il Signore attraverso le sue Creature, il Sole, la Luna, le Stelle e il Vento, Francesco canta l’Acqua, proseguendo poi con il Fuoco e la madre Terra per concludere con nostra Morte corporale. Per la sua bellezza, è un inno facilmente condivisibile e gli aggettivi usati nei confronti di sorella acqua sono semplicemente perfetti: molto utile, umile, preziosa e casta. Come ben sappiamo: non c’è vita sul nostro pianeta in mancanza di tale sostanza. Il corpo di un neonato quando lascia il caldo liquido acquoso dell’utero è costituito al 77% di acqua, nel bambino è al 59% e nell’adulto varia dal 45 al 65%, solo l’ossigeno è più importante per le creature viventi sulla Terra, la cui superficie è coperta per circa 2/3 di acqua ma solo il 2,5% del totale non è salata e i 2/3 di questa sono inutilizzabili perché in forma solida ai Poli e nei ghiacciai. Il 22 marzo scorso si è celebrato a Nairobi in Kenya il “World Water Day” 2010, giornata istituita dall’Onu nel 1992. “Clean Water for Healthy World”, acqua pulita per un mondo sano , è stato il tema affrontato quest’anno, per mettere in risalto che la nostra stessa esistenza dipende anche da come riusciamo a proteggere la qualità dell’acqua sul pianeta, “preservare l’acqua è un obiettivo primario di civiltà e di amore verso il prossimo, ma anche verso i tuoi figli e nipoti” . Secondo l’Onu, ogni uomo ha il bisogno giornaliero di 50 litri d’acqua, per bere, cucinare e lavarsi. Non tutti però hanno questa possibilità. Oggi quasi 1 miliardo di persone nel mondo non ha l’accesso a fonti d’acqua potabile, 2 miliardi e mezzo non usufruisce di servizi igienici e il divario sul consumo medio di acqua tra paesi occidentali e paesi in via di sviluppo è incalcolabile, oltre che moralmente deprecabile. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha voluto ricordare per l’occasione che “muoiono più persone a causa dell’acqua non sicura che non a causa di tutte le forme di violenza, inclusa la guerra” e ha proseguito dichiarando che “giorno dopo giorno noi versiamo milioni di tonnellate di acque reflue non trattate e di rifiuti industriali e agricoli nel sistema idrico mondiale. E i poveri continuano a patire soprattutto a causa di inquinamento, carenza idrica e mancanza di igiene adeguata” . Siccità, acqua non potabile e malattie causate dalla mancanza di servizi igienico-sanitari fanno 8 milioni di morti all’anno ed è stato previsto che nel 2030 oltre 3 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, rischia di rimanere senza il prezioso liquido. Dal rapporto “Acqua malata” dell’agenzia Onu sappiamo che 2 milioni di tonnellate di rifiuti sono scaricati ogni giorno nei fiumi e in mare, provocando zone morte che uccidono pesci e soffocano la barriera corallina; che quasi 2 milioni di bambini sotto i 5 anni ogni anno muoiono di tifo, colera, dissenteria e gastroenterite a causa della mancanza di acqua pulita; la diarrea da sola fa più di 2 milioni di vittime all’anno e che oltre la metà dei letti d’ospedale nel mondo è occupata da pazienti ammalati a causa del consumo di acqua contaminata. Sempre in occasione della “giornata mondiale dell’acqua”, Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha fatto sapere che in Europa solo 9 Stati membri su 27 hanno presentato i piani di gestione dei loro distretti idrografici così come previsto dalla direttiva quadro per la tutela dell’acqua. L’Italia è tra i 18 Paesi in difetto. In casa nostra il 19 novembre 2009, con 302 voti a favore e 263 contrari, la Camera ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto salva-infrazioni, chiamato più comunemente decreto Ronchi (dal nome del Ministro per le Politiche europee Andrea Ronchi) che si occupa anche del servizio idrico. L’affermazione che “il governo ha voluto privatizzare l’acqua è una gran balla” ha detto il ministro, intervenendo a Sky Tg24 il 1° aprile, “contestiamo” i referendum e “faremo battaglia” contro di essi, ha proseguito, perché “partono da una bugia”. Vogliamo invece “dare regole certe garantendo il pubblico e il privato”. La raccolta delle 500 mila firme necessarie per l’ammissione dei tre quesiti abrogativi è iniziata in tutta Italia il 24-25 aprile. Lunedì 19 luglio, neanche tre mesi, il comitato promotore del referendum ha consegnato presso la Corte di Cassazione oltre un milione e 400 mila firme. Un risultato di rilievo. I quesiti sono stati pensati e scritti da Gaetano Azzariti (ordinario di diritto costituzionale Università di Roma La Sapienza), Gianni Ferrara (emerito di diritto costituzionale Università di Roma La Sapienza), Alberto Lucarelli (ordinario di diritto pubblico Università di Napoli Federico II, Ugo Mattei (ordinario di diritto civile Università di Torino), Luca Nivarra (ordinario di diritto civile Università di Palermo), Stefano Rodotà (emerito di diritto civile Università di Roma La Sapienza). Al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua aderiscono oltre 80 reti nazionali, più di mille realtà territoriali e centinaia di enti locali, tutti insieme formano il comitato promotore del referendum, appoggiato anche dal mondo del teatro e della musica con la partecipazione individuale di molti artisti denominati “Artisti per l’Acqua”. A livello internazionale il Forum Italiano ha contribuito a costruire la Rete Europea per l’Acqua Pubblica, nata ufficialmente durante il Forum Sociale Europeo di Malmoë in Svezia (17-21 settembre 2008). Inoltre il Forum è stato fortemente impegnato nel Forum Sociale Mondiale di Belem in Brasile (27 gennaio – 1 febbraio 2009) e poi nella costruzione del Forum Alternativo Mondiale dell’Acqua che si è tenuto ad Istanbul in Turchia nel marzo 2009, in contemporanea al Forum Mondiale dell’Acqua, controllato e organizzato dal Consiglio mondiale dell’Acqua e strettamente legato alla Banca Mondiale e alle multinazionali.


Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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