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19 Novembre 2025

Buddhisti in tournée: musica e spiritualità si possono coniugare

di Lucilla Corioni
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Buddhisti in tournée: musica e spiritualità si possono coniugare

Il tour italiano della più grande compagnia musicale di monaci Chan del mondo, diretta dal Maestro Shi Wule, trasforma il classico concerto ‘live’ in un luogo di pace e contemplazione
 
“Amare è risvegliarsi, agire con bontà è seguire il Dharma, donarsi è realizzarsi”. Con queste parole, pronunciate con un sorriso lieve e lo sguardo rivolto al pubblico, il Maestro Shi Wule ha aperto la prima data italiana della Wule Symphony Orchestra, la più grande compagnia musicale di monaci Chan del mondo. Infatti, lo scorso 12 ottobre 2025, la sala del Conservatorio di Milansi è riempita di un silenzio attento, quasi sacro. Sul palco, un centinaio di monaci, in abito color ocra, si sono preparati a suonare. Nessuna parola: solo respiri lenti e mani posate sugli strumenti. Poi, il primo suono: un’arpa che sembrava un battito d’ali. È cominciato così un percorso musicale diviso in tre parti, in cui ogni nota ha raccontato una forma di meditazione. La prima parte è stata un omaggio alle culture del mondo, un incontro tra oriente e occidente che ha unito 'Ouverture per la Festa di Primavera', la suite 'La ragazza dai capelli bianchi', 'Il barbiere di Siviglia', 'España Cañí' e 'Capriccio italiano'. In seguito, la danza, con movimenti misurati e gesti che sembravano scrivere calligrafie nell’aria. Infine, la meditazione vocale: un coro profondo, quasi un respiro collettivo, capace di sciogliere le distanze tra palco e platea. “Ogni nota è un atto di compassione", ha detto il Maestro Shi Wule, con la serenità di chi ha fatto del suono una forma di preghiera, “quando la musica nasce dal cuore, essa non appartiene più a un popolo o a una religione: è la voce stessa dell’universo”.
A rendere ancora più memorabile la serata, la presenza straordinaria di Plácido Domingo, ospite d’onore, che al termine del concerto ha ricevuto il '2025 Wule World Peace Culture Award'. “Questa sera ho cantato non con la voce, ma con l’anima. Ho sentito che la pace può davvero avere un suono”, ha dichiarato il grande tenore, con la commozione di chi riconosce nell’arte un dono spirituale. L’evento è stato ideato e organizzato da Sean White (Zhang Changxiao, ndr), critico musicale e mediatore culturale tra Italia e Cina, figura centrale nei rapporti artistici tra i due Paesi. La musica dei monaci Chan non intrattiene: trasforma. E ci ricorda che la bellezza può essere anche silenzio.
Il tour è proseguito per tappe successive: il 23 ottobre al Teatro Duse di Bologna; il 24 al Teatro Sociale di Trento; il 25 a Follo (La Spezia); il 27 alla Scuola Grande 'San Giovanni Evangelista' di Venezia, dove si è tenuto un dialogo traChanMasterShiWule.jpg il Maestro Shi Wule e la Premio Nobel per la Pace, Leymah Gbowee. Infine, lo scorso 30 ottobre 2025, il 'successone' finale presso il Teatro Malibran, sempre a Venezia.
Nato nel 1948 nella provincia cinese dello Shanxi, il Maestro Shi Wule è una delle figure più influenti del Buddhismo Chan contemporaneo e ambasciatore mondiale di pace. Fondatore dell’Orchestra Sinfonica Wule, ha ottenuto un primato storico entrando nel Guinness World Records come il più grande complesso monastico mai esistito. La sua orchestra si è esibita anche presso l’Unesco ed è stata accolta da Papa Francesco, portando nel mondo un messaggio universale di fratellanza. Alla fine delle loro serate, l’impressione comune è quella di aver assistito, oltre che ad un concerto, a una cerimonia collettiva di risveglio: un invito a guardare la vita con occhi nuovi. Una spettatrice, uscendo dalla serata milanese, ha sussurrato: “Non era musica: era come se il cuore avesse imparato a respirare”.  E forse, è davvero così.
Per info: www.wule-symphony-orchestra.com

 


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