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18 Aprile 2024

Oleksandra Matviichuk: “Il governo di Mosca sta scommettendo sulla guerra”

di Valentina Spagnolo
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Oleksandra Matviichuk: “Il governo di Mosca sta scommettendo sulla guerra”

Secondo l’attivista per la pace e i diritti civili in Ucraina, Russia e Bielorussa stanno provocando una situazione quasi surreale perché “il Cremlino non ha paura della Nato, ma della diffusione delle idee di libertà in tutta l’area post sovietica”

Le notizie che giungono dall’est europeo continuano a essere preoccupanti: Russia e Bielorussia hanno iniziato alcune esercitazioni militari congiunte. Una mossa che aumenta le preoccupazioni internazionali per l'accumulo di forze russe ai confini con l'Ucraina. Secondo fonti della Nato, si tratta del più grande dispiegamento militare della Russia nell'ex Bielorussia sovietica dai tempi della Guerra Fredda. E gli Stati Uniti hanno definito tali esercitazioni “un'azione di ‘escalation’ delle tensioni”. Il primo ministro britannico, Boris Johnson, non ha escluso la possibilità che il Regno Unito assista militarmente l'Ucraina: sembra quasi di rivedere la crisi diplomatica dell’estate del 1939, alla vigilia della seconda guerra mondiale. Un segnale aggravato ulteriormente dall’invito del Cremlino al personale non essenziale nella propria ambasciata a Kiev, affinché lasci temporaneamente il Paese. Una crisi non impensabile, dati i precedenti in Crimea del 2014, ma ugualmente preoccupante. Per saperne di più, abbiamo intervistato l’attivista ucraina per la pace, Oleksandra Matviichuk, presidente del Centro per le libertà civili in Ucraina.

Oleksandra Matviichuk, come si sta approcciando la popolazione dell’Ucraina a un possibile attacco russo?
“Questa è una situazione piuttosto strana: quando, da un lato, esamini a fondo l'elenco delle cose da mettere in una ‘valigia d'ansia’, prendi lezioni di pronto soccorso medico e pianifichi dove trasportare i tuoi gatti, mentre dall’altro, i tuoi amici pensano a come parlare ai bambini di una possibile invasione russa senza spaventarli. D’altra parte, continui, come tutti gli altri, ad andare al lavoro: negozi e cinema sono aperti. Quindi, non posso fare a meno di percepire una sensazione quasi di surrealismo”.

L'Ucraina potrebbe davvero fidarsi degli aiuti esterni? Quali Stati potrebbero farlo direttamente?
“Naturalmente, in caso di un nuovo attacco armato da parte della Russia, sono gli ucraini che difenderanno il loro Paese, la loro libertà e la dignità umana. Tuttavia, questa situazione non può essere ridotta esclusivamente alle relazioni tra Russia e Ucraina: stiamo parlando del conflitto di civiltà tra il modello autoritario e la democrazia, in cui l'Ucraina è attualmente in prima linea. E speriamo che i Paesi che dichiarano i valori della libertà e della democrazia non se ne stiano alla larga, in questa situazione. Viviamo in un mondo interconnesso e solo la diffusione della libertà lo rende sicuro”.

Oleksandra_giovane.jpgQual è la posizione strategica della Russia e quale potrebbe essere un suo futuro ipotetico?
“Nel 2014, quando il regime autoritario in Ucraina è caduto e l'ex presidente è fuggito in Russia, all'Ucraina è stata data la possibilità di effettuare rapide trasformazioni democratiche. Per fermare ciò, Putin ha annesso la Crimea e ha lanciato una guerra ‘ibrida’ nel Donbas. Il Cremlino non ha paura della Nato, ma della diffusione delle libertà nello spazio post-sovietico. Sono le idee di libertà che minacciano il regime russo”.

Potremmo trovare un senso, in questa deriva pericolosa?
“Otto anni fa, durante la ‘Rivoluzione della dignità’, gli ucraini hanno combattuto per la loro scelta democratica, per il diritto a costruire un Paese in cui la magistratura sia equa, il governo sia responsabile e controllato, i diritti di tutti siano protetti e la polizia non reprima le proteste pacifiche degli studenti. In questa guerra, stiamo combattendo per il diritto ad avere una scelta in quanto tale. Putin ragiona in termini di ‘guerra fredda’, ma l'attuale regime non ha neanche lontanamente le risorse dell'Unione Sovietica. Pertanto, il Cremlino non può giocare con tutti i ‘pezzi’ di questo gioco e sta scommettendo sulla guerra”.

Cosa potrebbe fare l'Unione europea per fermarlo e quale potrebbe essere l'eventuale operazione di forza (attiva) indicata?

“Il sistema internazionale di pace e sicurezza è stato distrutto quando, per la prima volta dalla seconda guerra mondiale, un Paese indipendente nella nostra regione ha ufficialmente annesso parte di un altro Paese indipendente. Ora minaccia una nuova invasione solo per il vettore dichiarato di un riavvicinamento con l'Unione europea e la Nato. E' ovvio che l'Unione europea deve svolgere un ruolo più attivo nel risolvere pacificamente questa situazione e nel sostenere l'Ucraina, che sta lottando per il suo futuro europeo. Putin ha alzato la posta in gioco e considera qualsiasi appello al buon senso e al diritto internazionale una debolezza. Rispetta solo la forza e l'Unione europea deve dimostrare, in modo convincente, che il prezzo della guerra sarà troppo alto per la Russia”.
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Periodico Italiano Magazine - Direttore responsabile Vittorio Lussana.
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