2 Giugno 2023
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Dopo l’exploit elettorale di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 stelle, mi sono posto davanti alla televisione per ascoltare alcuni commenti. E ho assistito a una puntata a dir poco pietosa di ‘Matrix’, su Canale 5, in cui forte era la sensazione di stordimento dei suoi partecipanti. I recenti appelli per un unico soggetto laico, liberale e riformista che in questi giorni stanno animando il dibattito politico interno appaiono - e forse sono, purtroppo - alquanto tardivi. Il progetto politico del ‘Pololaico’, discusso per intere notti durante la caldissima estate del 2000 dal sottoscritto, da Vittorio Sgarbi, da Marco Taradash e da Giovanni Negri proprio in casa della signora Stefania Craxi, se fosse approdato allora verso quei naturali obiettivi di influenza e di condizionamento liberaldemocratico e riformista del centrodestra avrebbe rappresentato, oggi, una realtà perfettamente esistente, in grado di svincolare l’intera area moderata italiana dall’obbligo di un accordo a tutti i costi con la Lega Nord.
La polemichetta sul mancato vertice di maggioranza che Angelino Alfano ha imposto a PD e UDC altro non è che una tempesta nel bicchiere in confronto alle dense nubi che, tra la generale distrazione e inconsapevolezza, si stanno avvicinando sulla politica italiana.
Logiche di ‘mano tesa’24 Novembre 2011
di Vittorio Lussana
In una fase di rievocazione del cosiddetto compromesso storico di ‘berlingueriana memoria’, dovuta all’instaurazione del Governo Monti sulla base di una maggioranza parlamentare di “salvezza nazionale”, proviamo dunque a ripercorrere la Storia della sinistra italo-marxista italiana nel tentativo di comprendere per quale motivo essa si sia spesso lasciata ridurre a semplice ‘stampella’ dei ‘poteri forti’ o delle cosiddette ‘oligarchie tecnocratiche’. |