1 Dicembre 2023
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Alla luce della clamorosa vicenda del senatore Luigi Lusi e in occasione del ventennale dell’inchiesta di Tangentopoli, che cade proprio in questi giorni, appare quanto mai opportuno proporre una serie di ragionamenti nel merito dei delicatissimi meccanismi giuridici che delimitano, o che dovrebbero delimitare, vicendevolmente, il potere politico e quello giudiziario. Qualche settimana fa, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha promesso che entro l’anno 2012 verrà istituito, nel grande capoluogo di regione lombardo, un registro delle ‘unioni civili’. Si tratta di uno strumento puramente simbolico, il quale potrà tuttavia permettere a enti locali e istituzioni di cominciare a proporre una serie di progetti e di servizi destinati alle cosiddette ‘coppie di fatto’. La laicità è un concetto filosofico tendente a generare punti di riferimento di ‘area’, non semplicemente politici o di Partito, poiché discende da elaborazioni che cercano di unire, non di dividere. Ciò comporta il dato che, nell’attuale fase politica, una posizione precisa un laico non possa neanche prenderla, poiché finirebbe col trovare punti di contatto con ogni tradizione culturale, ma anche precisi e netti luoghi di divisione, se non di vera e propria incomprensione. La crisi di Governo che ci accingiamo ad affrontare rappresenta uno di quei capolavori del cinema horror - insieme a ‘Non aprite quella porta’ di Tobe Hooper e a ‘La notte dei morti viventi’ di George Romero - che fanno veramente paura. In film come questi, il terrore non deriva solo dalla presenza di forze soprannaturali o di compromessi raccapriccianti, bensì dall’atmosfera tesa, claustrofobica e malsana che la classe politica italiana è riuscita a diffondere per tutto il Paese. |